"La cura inaspettata: l'HIV da peste del secolo a farmaco di precisione", Alessandro Aiuti e Annamaria Zaccheddu

Si può imparare molto da una malattia grazie alla ricerca. "La cura inaspettata: l'HIV da peste del secolo a farmaco di precisione", di Alessandro Aiuti con Annamaria Zaccheddu, è la storia di scienziati che si passano il testimone di una corsa contro le malattie: da una gravissima epidemia, che negli anni Ottanta terrorizzava l'Occidente, a un'infezione cronicizzata con cui è possibile convivere, a terapie innovative per malattie genetiche rare e un'evoluzione nella regolamentazione dei nuovi farmaci. Un percorso in cui l'Italia ha svolto un ruolo fondamentale.

Per il suo grado di approfondimento, direi che è soprattutto un saggio, quasi una sorta di metanalisi della storia dell'HIV e della terapia genica, anche se concentra gli aspetti più tecnici alla fine di ogni capitolo in zone dedicate, chiamate "Focus". Alcune parti sembrano quasi rivolte alle istituzioni, mettendo in luce alcune criticità burocratiche o legislative che mettono in difficoltà i pazienti nel ricevere un trattamento valido. In ogni caso, "La cura inaspettata" contiene soprattutto storie di pazienti e scienziati: emozionanti, sorprendono e restano impresse. Emerge chiaramente anche la differenza fra terapie valide e fasulle come quella del caso Stamina e alcune complessità dello sviluppo di terapie, dalla ricerca agli aspetti regolatori. Per questo alcune parti del libro sarebbero adatte anche a un pubblico più allargato.

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