"Galileo & Harry Potter", Marco Ciardi

"Galileo & Harry Potter. La magia può aiutare la scienza?" (Carocci Editore, 2014), contrariamente all'impressione che potrebbe dare dal titolo e la sinossi, nomina poco il piccolo mago e le peripezie che incontra, anche se funge da pretesto e ispira alcune riflessioni. Si tratta, invece, di un saggio che racconta il rapporto, le differenze e le similitudini tra scienza, pseudoscienza e magia. Per farlo, l'autore attinge a numerose fonti storiche (con tantissime citazioni) e mostra l'amore per la magia di alcuni scienziati (come Galileo e Newton) e la scienza in opere letterarie di autori come Samuel Taylor Coleridge, Giacomo Leopardi e Mary Shelley (née Wollstonecraft). Racconta poi l'importanza di un approccio scientifico all'indagine del mondo, anche in ambito storico, portando come esempi dei falsi storici e la loro origine. Anche in ambito accademico e "insospettabile". Infine, approfondisce possibili modi per diffondere una cultura più scientifica: con la contaminazione tra umanesimo e scienza, che hanno in comune più di quanto venga insegnato.

Un bel libro, molto interessante per chi è appassionato di storia della scienza, pseudoscienze e comunicazione della scienza. Sono però un po' delusa a causa delle aspettative create da titolo e sinossi, che lo facevano sembrare un testo più creativo, curioso e spiritoso, come "The science of Harry Potter", e meno ricco di citazioni accademiche e analisi nel dettaglio. Ho comunque preferito l'altro libro di questo autore che ho letto, "Breve storia delle pseudoscienze".

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