Scienziate che hanno fatto la storia: sono poche?

Quando pensiamo a una scienziata, subito ci vengono in mente Marie Salomea Skłodowska Curie, Rosalind Elsie Franklin. Forse  anche nomi come Rita Levi-Montalcini, Margherita Hack, Ipazia, Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin. Ma, comunque, mai tanti quanti ce ne saltano alla mente se pensiamo a scienziati uomini. Come mai?

Esther Miriam Zimmer Lederberg scoprì il fago lambda, la trasduzione e il plasmide F. Lise Meitner fu una degli scopritori della fissione nucleare. Nettie Stevens scoprì che il cromosoma Y determinava il sesso (maschile) in alcuni animali. Inge Lehmann scoprì che la Terra ha un nucleo solido. Margaret Knight depositò oltre un centinaio di brevetti, fra cui di utensili che usiamo tutti i giorni. Susan Jocelyn Bell Burnell, oggi Dame, scoprì la pulsar, un tipo di stella. Ma non si parla praticamente mai di loro: i libri di testo di scienze ne sono complici. La scienza sembra una materia quasi ad appannaggio del genere maschile. Forse le donne sono meno portate per la scienza? Oppure...

In effetti, la maggior parte delle scienziate di cui oggi abbiamo traccia proviene dagli Stati Uniti o da paesi europei, dove vi era una buona scolarizzazione. Tutte queste donne hanno avuto accesso a un’educazione superiore, diversamente da altre. Non è semplicemente che hanno seguito una loro passione, non sono semplicemente dei geni: hanno avuto la possibilità di esprimerlo, mentre per secoli, in molte culture, alle donne non veniva nemmeno insegnato a leggere e a scrivere.

Parlare poco di scienziate trasmette, in modo sottinteso, un messaggio: solo in poche ce la fanno. In alcuni casi è ancora così: quello scientifico è un ambiente molto competitivo, dove talvolta il sessismo è forte. Ma la carenza di modelli è un altro fattore che incide significativamente. Di ricercatrici si parla poco, e quando lo si fa si mette in evidenza l'eccezionalità di quella donna: un aspetto vero, che però rischia di far trasparire il messaggio che solo se sei straordinaria puoi farcela. Scoraggiando le giovani dall'intraprendere quella strada.

Diamo alle scienziate il posto che spetta loro: i libri di storia e di scienze. Affinché diventi naturale la loro presenza, nel passato, nel presente e nel futuro.



 

Fonte: Western Governors University | Why are there so few women in STEM

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