"Gli animali di Calvino", Serenella Iovino

"Se spesso gli (altri) animali ci sembrano così lontani, forse è solo perché in fondo anche gli umani a volte sono lontani da loro stessi. Questo libro è un invito a riavvicinarci e a farci compagnia."

Guardare agli altri animali è un modo per conoscere anche noi stessi, perché abbiamo in comune molto più di quanto pensiamo. Lo sanno bene i naturalisti e i biologi e lo sapeva anche Italo Calvino, che era un letterato ma era circondato da familiari scienziati. E, soprattutto, aveva una grande sensibilità nei confronti degli animali, della natura, e dei cambiamenti del suo tempo. Intorno a questi concetti si spende il saggio di Serenella Iovino, "Gli animali di Calvino. Storie dall’Antropocene" (Treccani 2023). Infatti, prendendo come spunto alcune delle molte opere di Calvino che raccontano di animali, l'autrice racconta dell'invasione di specie aliene, dello sfruttamento che gli esseri umani operano sugli altri animali, dell'avanzamento delle città a discapito della natura, di estinzioni.

Il libro mi è piaciuto, ma. Mi è piaciuto perché è ben scritto, ben argomentato, ricco di citazioni di Calvino (che amo) e di analisi eccellenti e illuminanti. Peraltro, importanti molti dei temi rilevati. "Ma". In primo luogo, per gusto personale, mi sarebbe piaciuto di più se fosse stato più asciutto - non perché sia lungo, ma perché mi pare che a volte si ricalchino temi molto vicini gli uni agli altri. In secondo luogo, sono rimasta infastidita da alcune leggerezze, come l'uso del termine "chimiche" a mo' di rafforzativo negativo di "sostanze", che basta e avanza. E soprattutto sui commenti sulla sperimentazione animale. È trattata in modo lapidario, molto filosofico e per nulla medico, troppo conciso (qui sì). Invece, si tratta di un tema complesso, che include aspetti normativi, economici, psicologici e soprattutto tecnico-scientifici che devono essere considerati prima di chiudere la questione con un semplice "dualismo cartesiano uomini-macchine" (senza parlare della parola "vivisezione", che è molto lontana dalla sperimentazione animale odierna). 

Comunque, consiglio il libro a chi ama Calvino e la natura (sottolineo ancora, però, che sulla sperimentazione animale occorre informarsi altrove).

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