Earworm: quando non riesci a toglierti una canzone dalla testa

Quasi tutti sperimentiamo canzoni che s'incastrano nella testa, riprodotte a ripetizione nella nostra mente, e sembrano non volerne uscire più. Detti tormentoni o earworm, sono fenomeni ancora poco conosciuti. Cosa sappiamo e come possiamo liberarcene?

Quando non riesci a toglierti una canzone dalla testa 

In genere, a ripetersi ossessivamente nella nostra testa è un pezzo di melodia della durata di 15-30 secondi. Secondo uno studio del 2008, il 90% delle persone prova il fenomeno almeno una volta a settimana.

Il fenomeno viene chiamato in diversi modi, come "tormentoni" o, più precisamente, "immagini musicali involontarie" (Involuntary Musical Imagery, INMI). In inglese si usa molto il termine "earworm", tarlo nell'orecchio, che rappresenta molto bene come il fenomeno si verifichi contro la nostra volontà. Anche se, in realtà, alcuni lo trovano piacevole. (Forse è perché non sperimentano 12 ore al giorno sempre la stessa musichetta, ma andiamo avanti.)

Ma perché si verificano gli earworm?

La causa non è ancora ben chiara. Sicuramente c'è anche un fattore mnemonico, con specifici ricordi che risvegliano questi tormentoni. D'altronde, è più facile che si verifichi con canzoni ascoltate di recente. Il fenomeno è anche favorito da nostalgia o stress.

È possibile che si tratti di fenomeni cognitivi involontari, come la vibrazione fantasma: la percezione di qualcosa che non c'è. Tuttavia, alcune persone sono più soggette al fenomeno, e questo potrebbe fornire qualche indizio in più.

In effetti, gli earworm sembrano essere più comuni nelle persone con maggiore propensione verso OCD (disturbo ossessivo compulsivo), nevrosidisturbo schizotipico di personalità, condizione in cui la persona ha una percezione distorta della realtà e pensieri e comportamenti anomali, che la portano a evitare gli altri. 

A sperimentare più spesso i "tarli nell'orecchio" sono anche coloro che hanno interesse o si esercitano in ambito musicale. È ancora da capire se ciò dipenda dall'esercizio, da differenze a livello neuronale o da un insieme di fattori.

Anche le caratteristiche della canzone potrebbero favorire il fenomeno. Una ricerca di Jakubowski e colleghi del 2017 ha studiato oltre 3000 canzoni tra brani indicati come frequenti earworm e canzoni similari per autori e generi simili per capirne le caratteristiche. Secondo lo studio, le melodie che risultavano "tarli nell'orecchio" generalmente avevano ritmi più rapidi e melodie più tipiche di quelle che non rimanevano facilmente "incastrate" in testa. Lo studio ha alcuni limiti, per esempio non ha valutato il testo delle canzoni, quindi c'è ancora molto da scoprire.

Come contrastare i tormentoni?

Gli earworm (quando non sono associati a disturbi) hanno alcuni vantaggi, per esempio predispongono a pensare più chiaramente e alla creatività. Ma possono essere fastidiosi.  

Pensare alla canzone che ci tormenta peggiora la situazione. Ascoltarla tutta, invece, potrebbe essere di aiuto, anche se il metodo più efficace è il "chiodo scaccia chiodo". Per esempio, uno studio mostra che ascoltare "God Save The Queen" di Thomas Arne aiuti a scacciare il tormentone. Anche masticare chewing-gum potrebbe essere efficace.

Se il fenomeno dura più di 24 ore, è consigliato consultarsi con un medico. Un tormentone così persistente, infatti, può indicare la presenza di un altro disturbo ed essere affrontato con la terapia cognitivo comportamentale o farmaci dietro prescrizione.




Fonti

Commenti