Che ruolo ha la musica nella società?

Per quanto ne sappiamo, nessuna società umana esistita è stata priva di musica. In base ai ritrovamenti, i primi strumenti musicali risultano risalire a oltre 30mila anni fa, con un flauto ricavato lavorando le ossa di un avvoltoio, o addirittura a 60mila anni fa, con un flauto costruito da Neandethal che si può trovare al Museo Nazionale della Slovenia. Senza contare che non c'è bisogno di avere strumenti elaborati per produrre ritmi musicali. E oggi la musica accompagna riti e celebrazioni in tutto il mondo. Sembra, quindi, che la musica abbia un ruolo fondamentale nelle società umane. Ma perché? Che ruolo ha la musica nella società?

Le persone e la musica

È curioso che, per gli antichi greci, il musicista era il cittadino che conosceva le arti e le scienze: infatti, la parola greca "mousiké" significa "arti delle Muse", le figlie di Zeus e Mnemosine protettrici della cultura. In effetti, siamo abituati a pensare che debbano esistere i musicisti, specializzati nella produzione di musica; ma, in realtà, si tratta di una suddivisione presente solo in alcune culture, in particolare in quelle dove la musica è scritta e quindi può essere letta solo da chi ne studia il linguaggio. Così, nel nostro mondo esistono musicisti professionisti e critici, musicisti dilettanti e fruitori; mentre in altre culture tutti possono produrre musica senza distinzioni. In effetti, sembra che tutti (o quasi) possediamo un istinto musicale sin dalle prime settimane di vita, se non da quando siamo nel grembo materno. Il nostro rapporto con la musica è molto particolare, al punto che si dibatte sulla sua funzione e sulla sua origine (è nato prima il nostro linguaggio parlato o la musica?). Quel che è certo è che la musica ha una funzione sociale.

La funzione sociale della musica

Spesso, la musica è un'attività che svolgiamo con o per altri. Cantiamo in gruppo alle feste o ai karaoke, balliamo nelle discoteche, andiamo ai concerti, suoniamo di fronte a un pubblico (piccolo o grande che sia). Indubbiamente, la musica ha una grande capacità di unire e rappresentare le persone: è un simbolo di collegamento tra le persone e valori basati su esperienze condivise. 

Musica e identità

Una delle principali funzioni sociali della musica sta nello stabilire e sviluppare un senso di identità individuale. Attraverso di essa, alcune persone definiscono sé stesse e il proprio rapporto con il resto del mondo.

L'identità individuale è complessa da definire, perché si tratta di un costrutto gerarchico (alcuni elementi sono più importanti, altri dipendono dai primi). Secondo alcuni autori, il genere (la nostra auto-definizione come maschi, femmine, non-binary e così via) sono al centro della maggior parte degli altri costrutti che usiamo per definirci; vi sono poi l'identità nazionale, l'identità in base alla nostra età, l'identità secondo determinate caratteristiche fisiche, eccetera. La questione è complicata ulteriormente dal fatto che l'identità può subire delle variazioni con il passare degli anni e in base al contesto: ad esempio, si mostrano certi lati del proprio carattere, certi gusti e certi comportamenti solo con i genitori e non con gli amici o viceversa.

Le preferenze musicali rientrano in questo schema perché nella musica possiamo ritrovare i nostri valori e atteggiamenti, sfruttandola per esprimere le nostre opinioni. Inoltre, talvolta la utilizziamo come biglietto da visita, associando determinati generi musicali, artisti e canzoni a certe caratteristiche. Infatti, abbiamo delle teorie implicite relative alle preferenze musicali, che ci aiutano anche a formarci impressioni e a formulare giudizi sugli altri. Ad esempio, ci sentiamo spontaneamente più vicini a coloro che amano la nostra stessa musica, come coloro che vedono il nostro stesso concerto. Un fenomeno che si può osservare, ad esempio, nelle etichette di cui i fan più affiatati di determinati musicisti si fanno vanto. Etichette che possono anche unire, come nel caso delle (e dei) Belieber: le migliaia di fan di Justin Bieber che intorno al 2010 iniziarono fenomeni digitali di massa. Con visualizzazioni in streaming da record e creazione di gerghi comprensibili solo a loro, i Belieber formarono una comunità così vivace da arrivare a monopolizzare Twitter per giorni. 

Allo stesso modo, la musica può anche costituire un elemento identitario per uno stato, che avvicina i connazionali: si può pensare a come possa rendere orgogliosi il proprio inno, al punto che alcuni si commuovono nel sentirlo, oppure ai generi musicali tipici di una determinata nazione. 

La musica e i gruppi sociali

In effetti, la capacità della musica di favorire la coesione può renderla un vero e proprio strumento di coesione in un gruppo. Lo si osserva durante i concerti, poiché la sincronizzazione risulta stimolare cooperazione ed empatia, e fuori, ad esempio in età adolescenziale, quando i gruppi di amici rimarcano le proprie preferenze per particolari musicisti.

Il fenomeno si può amplificare a far legare sconosciuti con storie e modi di pensare molto diversi. Ad esempio, anche se si hanno alle spalle culture musicali differenti è possibile che si provino le stesse emozioni con certi generi musicali, e quindi si sia attratti da determinati eventi per scaricarsi emotivamente. Può essere il caso di persone che convergono a concerti melanconici dopo essersi lasciati con un partner. Infatti, spesso utilizziamo la musica come modo per regolare il nostro umore

Inoltre, la capacità della musica di provocare emozioni forti e veicolare messaggi al di là della lingua in cui è cantata può far convenire persone di diversa provenienza a concerti, festival musicali, raccolte di beneficienza, portando a conoscersi o spingere per una causa benefica comune. Il Live Aid del 1985, concerto rock durato oltre 16 ore che fu proiettato in mondovisione, raccolse oltre 125 milioni di dollari per combattere la carestia in Africa.

La musica per il cambiamento sociale

In effetti, la musica ha un ruolo significativo nei movimenti sociali. Le canzoni sono state usate per protestare contro le ingiustizie e aumentare la consapevolezza su importanti questioni sociali. Gli esempi sono innumerevoli, dalle canzoni per la pace come l'intramontabile "Imagine" di John Lennon alle canzoni per l'ambiente, dalle canzoni sull'emancipazione femminile alla musica contro il razzismo, e poi condizioni lavorative, bullismo, salute e benessere psicologico, violenza domestica, gravidanze adolescenziali e molto altro

Chiaramente, alcune canzoni hanno promosso anche comportamenti e concetti che hanno sollevato numerose proteste, ad esempio parlando di uso di droghe e violenza. Ma la musica è usata anche in contesti educativi, per veicolare messaggi positivi (ascoltandola) e favorendo il movimento, l'inclusione e la collaborazione (producendola).

L'impatto economico della musica

Oltre al suo impatto sociale e culturale, la musica ha anche un impatto economico importantissimo, dando lavoro a milioni di persone. L'industria musicale genera miliardi di dollari di entrate ogni anno in tutto il mondo (quasi 26 nel 2022), dalla vendita di biglietti per concerti agli spot pubblicitari ai luoghi dove la musica è attrattiva turistica. Dalla vendita di dischi e biglietti per concerti alla licenza di musica per film e spot pubblicitari, la musica è una potente forza economica che supporta molti posti di lavoro e le imprese. L'Italia è tra i 10 paesi più importanti nella produzione musicale mondiale, con oltre 332 milioni di euro di ricavi nel 2022. 

La musica nella società di domani

Secondo alcuni autori, i mass media e l'industria dell'intrattenimento sempre più diversificata riducono le differenze tra i generi musicali, riducendone la caratterizzazione ideologica e rendendola piuttosto un prodotto dell'industria dello spettacolo. Tuttavia, le prospettive sono diverse. Ad esempio, grazie alla ricerca potrebbe essere possibile sfruttare le nostre conoscenze sul rapporto tra musica e società, ancora da approfondire, per progettare nuove forme di musica che migliorino le nostre interazioni sociali e rafforzino i nostri legami. Senza contare le sue possibili applicazioni in ambito medico e psicologico.

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Fonti e approfondimenti


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